Ispirata al mito delle Parche e della tessitura di Aracne, Penelope e Arianna la pièce, con brani recitati in Italiano, greco e latino tratti da Omero e Ovidio indaga il concetto di limite che, sviluppato in molteplici forme, è protagonista indiscusso del discorso.
Lo sguardo all’inizio offuscato dalla rabbia e dal dolore per il senso di frustrazione che l’esperienza umana fa di fronte al limite, lentamente si dipana e si focalizza sull’immagine di un bellissimo arazzo, un complesso intreccio di direttrici elaborato lungo il percorso della propria esistenza, scoprendo, con stupore, che il bagaglio esperienziale completo e comprensivo di limite rende il disegno più interessante, carico di colori e significati sempre nuovi.
Ci si sofferma dunque sulla possibilità di andare “con” il limite e non più di contrastarlo, rendendo possibile l’intreccio di una fitta rete di fili, dando “spago” alla creatività e giocando, ironicamente, con la casualità. “In-fili” nasce proprio da questo senso di stupore per le continue “deviazioni” di percorso che lo rendono complesso, divertente, doloroso ma sicuramente interessante e vivo.
Il principio di casualità è un costante compagno di gioco che si accompagna all’ironia sarcastica di chi conosce bene il fuoco, la lacerazione, il dolore e ne fa, da handicap, il suo punto di forza: l’ironia del clown che conduce attraverso il riso alla consapevolezza.
Con
Serena Bergamasco
Carmela Fiore
Martina Tavella
Musiche originali
H.a.n.t.
Scena e costumi
Domenico Latronico
Regia musicale, luci e aiuto regia
Carlo Roselli
Progetto e Coreografia
Serena Bergamasco