terza edizione | 2016

lineeperiferiche terza edizione


A teatrisospesi viviamo un momento delicato e di inaspettato fermento. Aver lasciato la nostra sala affacciata sul mare ci ha lasciati per un bel pezzo allo sbando poi, col tempo, le cose hanno cominciato a prendere una strada propria, a ricomporsi in una prospettiva futura… anche senza casa.  Indubbiamente essere sollevati di una parte delle responsabilità ha fatto in modo che reinvestissimo le energie in utopie e progetti di diverso tipo che, al momento, sembrano destinati a concretizzarsi, crescere e a durare nel tempo. Lineeperiferiche è uno di questi. Oggi in forma di un’intensa “quattro giorni” durante la quale diverse tensioni artistiche si alterneranno in concerti, seminari, spettacoli, anteprime, performance, esposizioni d’arte ecc…

Lineeperiferiche si muove quest’anno in maniera leggera ma chiara in una direzione “politica” (ma quale teatro che non aspira ad essere “solo” intrattenimento”non lo è…) ri-dando alla parola il senso nobile che le appartiene e le spetta. Gli apparentemente insanabili squilibri economici e geopolitici che caratterizzano questa nostra epoca si riflettono inevitabilmente, e spesso anche inconsciamente,  nella vita quotidiana, pratica ed emotiva di ognuno: non vediamo motivo perché per gli artisti la cosa sia differente.

A lineeperiferiferiche si condividono visioni su ciò che è e ciò che vorremmo che fosse il mondo, si cerca poesia come si cercano le chiavi di una porta che, chiusa sull’uscio della memoria, ci rende abili e pigri complottisti o combattenti da salo’/tto.

La barbarie non è alle porte, è già entrata ma, in un qualche modo, riconoscere il proprio percorso (o una parte di esso) in quello di altri,  ci fa comprendere che sotto tutto questo rumore non si è soli e che ci sono strade tracciate da altri che puntano inevitabilmente all’emancipazione. Ci muoviamo come sempre ai limiti dell’economia, strappando il tempo a morsi per esser-ci e rifondarci in un tempo altro fatto di ascolto e incontro. Saremo al Complesso monumentale di Santa Sofia di Salerno a raccontare le nostre quotidiane Resistenze con calore e con parole che attraversano il tempo per dirci che, forse e nonostante tutto, non abbiamo fondato la nostra causa su nulla.


Fondamentali gli incontri sulla formazione:

 il Laboratorio coreografico GEOGRAFIE-quattro coreografe per giovanissimi interpreti a cura di Duodanza, Artedanza, Scuola di danza Iannone e teatrisospesi da giovedì 10 a sabato12 dalle 15.00 alle 18.00, terzo piano del complesso monumentale di Santa Sofia;

il seminario d’introduzione alla musica modale condotto dal M° Peppe Frana per cantanti e musicisti, da Sabato 12 (dalle 15.00 alle 18.00) e Domenica 13 (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00)


Apriremo le danze alle 21.00 di Giovedì 10 con una nostra nuova produzione nata in seno al Convegno Internazionale Multidisciplinare su Edgar Allan Poe, tenutosi lo scorso novembre  all’Università degli studi di Salerno, a cura di Alfonso Amendola e di Linda Barone, eccezionale traduttrice del racconto breve “Il cuore accusatore”, un piccolo gioiello di suspense dalle diverse chiavi di lettura, divenuto teatro e suono con Antonetta Capriglione e la drammaturgia sonora di Carlo Roselli. Le scene sono firmate da Pippo Carosetti.


Ispirata alla vita (militare, questa volta) di E.A. Poe sarà anche “ARTIFICER”, opera dell’artista e musicista Renata Frana, esposta fino a Domenica 13.


La serata continuerà alle 22.45 con un felice ritorno dei “Notturni” di E.T.A. Hoffmann con la compagnia Barone/Chieli/Petti (già ospiti da noi in residenza e a lineeperiferiche) reduci della pubblicazione nel 2015 dell’audiolibro,  a cura dei tipi di Orma Editore.


Venerdì 11 ce la prendiamo comoda e ci incontreremo direttamente alle 21.00 con il Teen Thèatre da Napoli. “Masa Madre” è il titolo del loro lavoro (che è stato ospitato a Parigi, Bogotà, Witten, Zurigo, oltre che in diverse città d’Italia)  con Ettore Nigro,  bravissimo attore partenopeo che ne ha curato la costruzione insieme con Dario Tamiazzo. Lo spettacolo è ispirato alla vita di Sante (Caserio?), panettiere italiano emigrato in Argentina che porterà con sé la tradizione della “pasta madre” (‘o criscito, in napoletano) e sarà coi suoi compagni protagonista delle lotte  per salvaguardare la naturalezza del pane e distribuirlo a tutti, segnando in tal modo la storia politica e gastronomica dell'Argentina.

Per dirla con Ettore: “La masa madre” è un inno alla resistenza alimentare, contro l'industrializzazione selvaggia dei processi alimentari che porta alla perdita delle tradizioni gastronomiche, contro la manipolazione dei cibi e dell'essere umano-.


Sabato 12 il calendario più fitto. Cominciamo alle 19.00 ospitando il neonato EMERGENCY-Gruppo di Salerno che, con l’intervento del Coordinatore Regionale Peppino Fiordalisi, ci parleranno delle  attività di questa fondamentale e necessaria associazione italiana “indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà”.

 

Di seguito GEOGRAFIE-performance di danza contemporanea per giovanissimi performer risultato dell’omonimo progetto laboratoriale a cura di teatrisospesi e tre importanti scuole di danza del territorio:  Artedanza (Solofra), Duodanza (Sarno), e la storica Scuola di Danza Iannone (Salerno).


Alle 21.00  Teatro Macondo da Roma con “Una questione privata”, di Emilio Barone, ispirato all’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio e con Emilio Barone e Francesco Petti. La scenografia di Domenico Latronico e la regia di Alessandra Chieli.  “Una questione privata è uno spettacolo ispirato all’esperienza letteraria di Beppe Fenoglio nella narrazione della Resistenza. Forse oggi, a distanza di settant’anni, nel parlare della Resistenza abbiamo un compito diverso: abbandonare la retorica e provare a storicizzare la lotta dei Partigiani. E, in questo tentativo, abbiamo deciso di metterci sulle tracce di Fenoglio, di concentrare lo sguardo sull’umanità dei partigiani e dei repubblichini, sul degrado e sulle rinunce, sulla paura della morte e la mancanza di prospettive certe”.

 

La serata continua in bellezza alle 23.00 con la musica rigorosamente in acustico dei Disorienti di Peppe Frana (oud) e Paolo Veronica (percussioni) da Forlì. Alle loro spalle, i due hanno una serie di percorsi di approfondimento e di collaborazioni nell’ambito della musica modale (e non) di livello europeo e mediorientale con artisti quali Daud Khan Sadozai, Micrologus Ensemble, Vinicio Capossela, Crawford Young, Ibrahim el Minyawi… “È un concerto di musica orientale, nonostante il Marocco sia ad ovest della Germania. I due musicisti sono italiani, educati alla pratica delle tradizioni musicali extraeuropee da viaggi,incontri, dallo sguardo di maestri lontani. Sarà come raccontare una storia in una lingua straniera imparata faticosamente, senza nascondere l’accento, cercando solo di farsi capire”. E poi, tutti al Bar Verdi, piazzetta Matteo Luciani.


Domenica 13 si inizia presto. Dalle 11.00 fino alle 13.30 e dalle 16.00 alle 19.00 sarà visitabile l’installazione “Artificer” di Renata Frana.

Nella prima parte della giornata estratti da “Tratti d’unione”, performance dell’ensemble di danza contemporanea formato da Antonello Apicella, Clelia Borino,

Santina La Macchia, Simone Liguori.

Nel pomeriggio la performance completa e la proiezione di “Rayuela”, video danza di Clelia Borino, Simona Chiusolo e Valerio Vestoso -

video finalista del contest La danza in un Minuto 2016


Ricordiamo che, come per le passate edizioni, si può accedere agli spettacoli effettuando una sottoscrizione, cioè una libera ma NECESSARIA donazione per sostenere costi e spese degli artisti. Ciò significa che la donazione non è proprio opzionale ma, certamente, siete sempre i benvenuti!



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